Dove siete poeti maledetti?
Dove sieti pittori e poeti romantici?
Dove siete filosofi?
Dove siete cantautori?
Dove siete stelle del rock che fu?
Tutti siete andati, lasciando tracce che non riusciamo più a interpretare, ci avete provato a cambiare il mondo, ma noi lo abbiamo rivoluzionato al contrario.
Bello poter credere nel ritorno di alcuni di voi ai giorni nostri, bello poter credere che siamo capaci di essere liberi, di sentirici liberi.
No, a noi la libertà fa troppo paura, pensiamo a consumarci nel farci dar retta, ci rincoglioniamo di tv, ci sballiamo in discoteca, ci schiantiamo in macchina tornando a casa, troppo ubriachi e stanchi per poter capire cosa cazzo stiamo facendo.
Voi combattevate per qualcosa, voi attaccavate il conformismo, noi ne abbiamo fatto uno stile di vita.
Non vesti D&G? Non sei nessuno.
Ti vesti come ti pare? Sei ridicolo.
Ci stiamo scavando la fossa da soli, ci prepariamo un bel futuro da medio borghesi fottuti e strafottuti dal sistema.
Le ferie pagate, le raccomandazioni, la messa alla domenica, la partita in tv, i quiz in tv, il super enalotto, il lotto, la macchinona grande, il cellulare sempre acceso, il cinema, il sesso come abitudine, i medicinali, gli antidepressivi, le catene che portiamo senza rendercene conto.
E se vai a guardare indietro capisci che non ci sarà un altro Baudelarie, non ci sarà un altro Jim Morrison, non tornerà un Fabrizio De André.
No, noi abbiamo troppo paura di sentirci liberi, troppo paura di poter scegliere cosa fare, troppa paura che non ci sia più nessuno che ci dica cosa sia giusto e cosa no.
Voi avevate mangiato ognuno la vostra mela dall'albero proibito, voi avevate sfidato Dio, voi avevate visto la verità, noi guardiamo "il Milionario" in tv, sperando, un giorno, di poterci trovare seduti lì, su quello sgabello, e fare un po' di soldi per rendere meno amara la nostra galera a cielo aperto.
Ciao a tutti...
Giovy
venerdì 26 giugno 2009
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1 commento:
non so perchè, ma mi ricorda molto una canzone di Gaber che si chiama Anni Affollati
Anni affollati di idiomi, di idioti
di guerrieri e di pazzi, anni di esercizi.
Anni affollati di arroganza e di stucchevole bontà
di tentativi disperati
anni affollati di qualsiasi forma di incapacità.
Anni affollati, per fortuna siete già passati.
Ho fatto indigestione, la mia testa è piena
dall’Africa all’America al mio letto
non c’è rimasto niente che non so.
Io sono così pieno da neanche ricordare
il giorno in cui lasciai una donna
o in cui una donna mi lasciò.
Anni affollati, per fortuna siete già passati.
E quanti ne ho mangiati di domani e di destini
e poi gli spazi aperti, le donne solidali
erbe dopo i pasti, l’orgasmo a tutti i costi.
Con l’ARCI non si è soli, famiglia meneghina,
gli amici della Francia.
A scuola imparerò a ballare…
Mi vien da vomitare.
Anni affollati degli ultimi dieci anni
non riesco più a smaltirvi, c’è troppo poco oblio.
Anni affollati di gente che ha pensato a tutto
senza mai pensare a un Dio
anni di gente informata e noiosa
vi sbiadiranno gli anni che sbiadiscono ogni cosa.
Anni affollati di paure, ricatti, di impossibili guerre
anni affollati di mani sentenziose che maltrattano le chitarre.
Anni affollati di spunti divertenti
che il giorno dopo diventano idiozie
anni di terapie.
Anni affollati, per fortuna siete già passati.
Anni affollati, di disperati, senza dignità
di mendicanti un po’ arroganti e senza fisarmonica
di chi rovescia tutto e poi si arrende alla domenica.
La Cina è un po’ scaduta,
Chan Ching l’han condannata
ma forse lo dovevano fare.
Mi vien da vomitare.
Anni affollati degli ultimi dieci anni
non riesco più a smaltirvi, c’è troppo poco oblio.
Anni affollati di gente che ha pensato a tutto
senza mai pensare a un Dio.
Di troppe cose non so cosa farne
per me che avrei bisogno di poche immagini ma eterne.
Anni affollati.
Anni affollati.
Anni affollati, per fortuna siete già passati.
Anni affollati, per fortuna siete già passati.
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