In televisione due persone litigano tra di loro, padre e figlio armati l'uno contro l'altro, e le nuvole nel cielo sono ferme.
La vita continua giorno dopo giorno, insensibile ai nostri lamenti e alle nostre speranze.
Il freddo fuori comincia a farsi sentire anche dentro, nelle ossa che scricchiolano, nelle gambe che non smettono di tremare.
E la mia corsa senza controllo oggi subirà un'incredibile frenata, oggi dovrò subire uno di quelli che vengono chiamati colloqui di lavoro, e già mi vedo, seduto imbarazzato avanti un signore che dubito sia stato un ragazzo come me che mi fà domande e mi squadra, e mentre rispondo io lo so, che lui mi sta giudicando, sta cercando di capire chi sono, cosa cerco, sta cercando di vedere se sotto le maniche del mio maglione le mie vene sono state mai irrigate.
Odio questo genere di situazioni, darei tutto l'oro del mondo per non doverle fare, ma bisogna trovare lavoro, e allora cercherò di essere il più buono possibile, qualche respiro profondo e via...
E una volta uscito da lì avrò un pomeriggio davanti, un pomeriggio in cui tornare senza controllo, in cui scrivere tutto quello che mi passa per la testa su uno dei miei bloc notes, incurante se qualcuno leggerà mai, o mai vorrà giudicare quello che scrivo.
Io non voglio essere giudicato, non dovete assolvermi né condannarmi, io sono come sono, con tutti i miei difetti e anche qualche pregio, se faccio errori non cercate di aiutarmi, non datemi consigli, lasciatemi stare, so sbagliare benissimo da solo...
Ciao a tutti...
SenzaControllo
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